Un crimine digitale concepito con molta astuzia, ancora impunito: attenzione!

Messa a punto in modo molto credibile anche agli occhi di un esperto: ecco il segreto della truffa che, agli occhi anche più esperti, può risultare fatale.

Tutto parte con una telefonata di aiuto: (primo indizio: situazione di fretta) una persona chiama dicendo vi aver inviato dal proprio Paypal una somma di denaro a un conto su Postfinance, una sorta di conto postale svizzero, ma dice che i soldi sono stati prelevati – ma mai arrivati. Può cortesemente la persona contattata, di buon cuore, fare lo stesso?

I passaggi descritti per guidare l’interlocutore nei passaggi, prima di sparire a fine telefonata, corrispondono, in effetti, a quelli che si compiono per inviare denaro dalla versione desktop del proprio Paypal, e Postfinance compare fra i destinatari papabili: dove sta l’inghippo?

È duplice: in primis, utilizzare la funzionalità di Send Money, invece della leggermente diversa Transfer Money, (differenza a cui, in tempi stretti, non si pone attenzione) i soldi sono inviati all’account del truffatore, che a fine telefonata, sparisce con gli stessi. In secondo luogo, il destinatario, chiamato Postfinance dal truffatore, che compare fra i registrati e su cui Paypal non ha effettuato nessun controllo.

Come se, riportata al panorama italiano, la truffa fosse compiuta verso un destinatario chiamato Banca Sella oppure Poste Italiane: queste organizzazioni non ricevono, notoriamente, pagamenti in questo modo.

Si evince inoltre, nell’articolo de Il Disinformatico, che ha ripercorso i passaggi e compiuto un ultimo invio all’account fraudolento, che l’e-mail del truffatore non è stata verificata da Paypal, cosa del tutto non professionale.

Alla fine Paypal ha eseguito il rimborso, ma gli account dei criminali sono ancora esistenti. Che fare?
NON inviare denaro con metodi di pagamento se non conosciuti nei minimi dettagli, non farsi prendere dalla fretta, non credere nemmeno alle telefonate di chi sono si conosce.

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